Tenkawa dai benzaiten sha

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/6/2011, 10:42     +1   -1

Founder di Spam&Uova

Group:
I guardiani dei cieli
Posts:
12,413
Reputation:
+14
Location:
Non vengo da nessuna parte...

Status:



Tenkawa dai benzaiten sha


p1000350ddddbq8



“Tenkawa dai benzaiten sha” e`, al contempo,sia il nome di un santuario tipico dello shinto giapponese ed anche il nome di un “dojo”, ovvero luogo di pratica, rappresentativo del sincretismo shinto-buddista dello Shugendo. Alla base del culto di “Tenkawadaibenzaitensha”, c’e` una profonda venerazione della natura. La parte piu’ nascosta del santuario in questione si chiama “Misen” e si trova nella vetta di una montagna a 1895 m. sopra il livello del mare. Questo e’ un punto importante della via percorsa dagli asceti dello Shugendo. “Misen” e` un monte cosi` chiamato, perche’ associato al culto del monte Sumer, in giapponese “Sumisen”, nell’ antica India, che si dice essere la montagna sacra al centro del mondo. “Misen” e’ la seconda montagna piu’ alta della regione ed e` la montagna sacra delle sorgenti d’acqua, che si ramificano poi nelle quattro direzioni. E` quindi la montagna dell’ acqua, che regola la fonte di vita, fornendo acqua in quella zona della regione. Li’ e’ custodita e venerata la dea dell’ acqua, che nello Shintoismo e` chiamata “Ichikishimahimenomikoto” e nel buddismo “Benzaitenno”. Queste due divinita`, dalle diverse origini, si sono poi fuse in una sola chiamata “Tenkawa benzaiten”. Percio’, l’attuale “Tenkawa dai benzaiten sha” e’ il luogo in cui si trovavano il santuario shintoista e il tempio buddista in cui era venerata la dea che governa l’ acqua , fonte di vita. Nel periodo feudale, tre grandi santuari shintoisti e templi buddisti, che veneravano la dea “Benzaiten”, erano centri catalizzatori della fede della gente e tra questi “Tenkawa benzaiten sha” era cosi’ celebre, da essere annoverato al primo posto. La prima caratteristica di “Tenkawa dai benzaiten sha” e`, inutile dirlo, il culto della natura, ma ci sono altri due elementi, quali il culto dell’ acqua e della foresta. Nelle vicinanze di “Misen”, area di frequenti piogge, c’e` un bosco di faggi, ben noto nella regione. Questo bosco abbonda di risorse idriche, e` una zona in cui si preservano ancora acque limpide e ricche di minerali, chiamate “Ten no kawa”, ovvero “fiume celeste”, che si riversano poi nell’ Oceano Pacifico. Il termine “Ten no kawa” in giapponese, ha anche il significato di “via lattea”. Ovviamente, “fiume celeste” indica la zona di confluenza di fiumi dalle acque limpide di una bellezza celestiale, paragonabile alla via lattea che scintilla nel cielo notturno. Questo luogo si puo’ dire la Mecca del culto dell’ acqua in Giappone, il modello esemplare di questo tipo di culto.Inoltre, sotto alla sala principale del santuario “Tenkawa dai benzaiten”, c’e` un enorme “Iwakura” e in tempi remoti non definibili, in questa grande roccia, si e` creato naturalmente un foro, che fa da collegamento con sorgenti di acqua sotterranee. “Tenkawa dai benzaiten sha” e` quindi il punto di incontro e unione di cielo e terra, di via lattea e pianeta terrestre, di acqua e fiumi. In un testo esoterico dello Shugendo che risale al periodo feudale, intitolato “Kinpusannhimitsuki”, compare l’ espressione “tenkawaensui, tensetsu bansou, suiseibannbutsu”. In breve, significa: “il fiume celeste e’ acqua che ha in se` tutta la perfezione, come la forma del cerchio, il cielo avvolge tutte le cose e l’ acqua da` vita a tutto l’ universo”. L’essenza di tutto questo e’ quindi il culto dell’ acqua, secondo cui il “fiume celeste” governa ogni fonte di vita. La seconda caratteristica di “Tenkawa dai benzaiten sha” si puo` dire risieda nella sua doppia natura. Da una parte il culto della natura, che continua forse fin dal periodo Jomon, e dall’ altra la tradizione dello Shugendo, in cui nel profondo delle montagne, diventando un tutt’ uno con la natura, si e’ cercato di acquisire vari poteri esoterici. Al culto della dea dell’ acqua, che appartiene prettamente ad un mondo femminile, si aggiunge quindi cio’ che sembra il suo esatto opposto, ovvero lo Shugendo, di connotazione tipicamente maschile. Proprio grazie a questo, il culto del “fiume celeste” e le pratiche ascetiche, insieme, sono diventati una combinazione estremamente dinamica e pregna di forza. Si dice che Enno Gyoya, colui che fondo` lo Shugendo nel settimo secolo, durante le sue pratiche ascetiche nel mezzo delle montagne, abbia inizialmente risposto a “Benzaitenno” e l’ abbia venerata come “fiume celeste”. Credo che si tratti di una storia in cui e` comparsa in scena la piu’ antica divinita’, protettrice di quella montagna ricca di sorgenti d’ acqua. Per concludere, la divinita’ del “fiume celeste” si puo’ dire sia la divinita’ primordiale del Giappone, che governa la natura e ogni forma di vita attraverso l’ acqua. Si dice che il primo imperatore giapponese, Jinmu Tenno, o ancora l’ imperatore che fece risorgere la dinastia imperiale, Tenmu Tenno, o ancora Godaigo Tenno, visitarono tutti il “fiume celeste” e pregarono per la pace universale e per la sicurezza e la pace del paese. Si racconta inoltre che, non solo Enno Gyoya, ma anche Kukai, il fondatore del buddismo esoterico giapponese, si dedicasse alle pratiche ascetiche in quello stesso luogo. Si puo’ dire, percio`, che “Tenkawa dai benzaiten sha” sia il santuario shintoista in cui convergono tre elementi: il piu’ primordiale culto dello shinto, il culto buddista piu’ esoterico, in particolar modo i culti del Mikkyo, e in fine le pratiche ascetiche e i culti dello Shugendo. E’ quindi un santuario dalla storia e dalla cultura pregne di culti estremamente nipponici e universali al tempo stesso. In aggiunta a questo, ha anche svolto un ruolo importante nello sviluppo del teatro no. Vorrei ora ricordare le parole di buon auspicio pronunciate poco fa dal priore shintoista Kakisaka Mikinosuke, in occasione della celebrazione “Tamashizume”: “i santuari shintoisti sono come stazioni aerospaziali”. Se pensiamo alle chiese cristiane come a strade che si dirigono verso una presenza suprema, chiamata Cristo, ossia stazioni che fungono da tramite per raggiungere la destinazione finale, ecco che i santuari shintoisti sono le strade sacre, percorse dai giapponesi e dirette all’ altro mondo o all’ universo, che hanno la stessa funzione.

 
Web Contacts  Top
0 replies since 30/6/2011, 10:42   28 views
  Share