| Egitto Nel 500 a.c. (circa) l’esercito Persiano, comandato da Cambise assediò Pelusio, scontrandosi con la fiera resistenza degli Egizi. Constata l’impossibilità di sopraffare la guardia egiziana, Cambise ordinò ai propri uomini di catturare vivi quanti più gatti possibile. Tre giorni dopo l’armata persiana attaccò facendosi scudo con i gatti: gli Egizi pur di non ferire i gatti nel combattimento si arresero
Europa (leggenda del ponte del diavolo) Gli abitanti di un paese si impegnarono con il diavolo a cedergli l’anima del primo essere che avesse attraversato il ponte, in cambio dell’aiuto per costruirlo. Giunto il giorno dell’inaugurazione, il vescovo riuscì però a salvare l’anima ai suoi fedeli convincendo un gatto nero ad attraversare il ponte, beffando il diavolo.
Arabia La gatta preferita di Maometto si addormentò sulla camicia della sua veste e il profeta preferì tagliare il lembo di stoffa piuttosto che svegliarla. In segno di ringraziamento la gatta gli rivolse una riverenza, e il profeta le passò tre volte la mano sul dorso, concedendo così a tutti i gatti il privilegio di cadere sempre sulle quattro zampe.
Giappone Il gatto, convocato come tutte le creature, ad assistere all’ingresso di Buddha nel nirvana, si addormentò per strada, giungendo in ritardo alla cerimonia. Il Buddismo invitava quindi a proteggere tutti gli animali, eccetto il gatto.
Finlandia Nel Kalevala, si narra di una strega che entra in casa e con un incantesimo trasferisce tutti i presenti su una slitta trainata da un gatto gigantesco, portandoli ai limiti del Pohjola, il mondo della notte e degli spiriti maligni.
Olanda Secondo una superstizione locale chi non ama i gatti si sposerà o sarà condotto al cimitero sotto la pioggia.
Grecia Esopo narra che Venere abbia esaudito la richiesta di una gatta, innamorata di un giovane, trasformandola in donna. A dispetto dell’apparenza umana, basta però che un topo attraversi la strada per farla balzare con scatto felino all’inseguimento della preda.
Polonia Secondo una leggenda nazionale, disperata per il gesto crudele del padrone, che aveva gettato nel fiume i suoi figli, una gatta esprimeva con lamentosi miagolii il proprio dolore. I salici, impietositi dalla vista della gatta, tesero i rami verso il fiume, permettendo ai piccoli di aggrapparsi e salvarsi dalle acque. Da allora, ogni primavera, i salici non fioriscono, ma in ricordo dell’avvenimento si rivestono di infiorescenze ricoperte di morbida peluria, simile alla pelliccia di un gattino, che vengono chiamate proprio “gattini”.
Il gatto fantasma di Novara E' accaduto il 20 settembre 1970, tra Miasino, Vacciago e Orta, in provincia di Novara. Alcuni passanti hanno visto un gatto bianco semitrasparente correre rapidissimo e infilarsi nel muro di un'abitazione. Il muro è stato subito ispezionato, ma non sono stati trovati nè gatti nè passaggi. Apparizione o semplicemente micio molto abile nelle fughe? Impossibile dirlo!
La nascita del gatto Durante il Diluvio Universale sull'Arca si verificò un problema: i topi, imbarcati assieme agli altri animali, si riproducevano velocissimi e voraci, rischiando di consumare tutte le provviste destinate anche agli altri viaggiatori. Non sapendo più che fare, Noé chiese aiuto al Signore. Subito il leone sternutì, e dal suo sternuto nacquero due gatti che riportarono il numero dei topi a un giusto livello.
ll Matagot Secondo una leggenda anticamente diffusa in Francia e in Inghilterra, il Matagot è un gatto randagio, portafortuna e in cerca di padrone. Per propiziarselo bisogna offrirgli del pollo arrosto e poi accoglierlo in casa. La prima sera che il Matagot passa in casa deve ricevere cibo proveniente dallo stesso piatto del padrone. Per ricompensarlo il Matagot donerà all'umano delle monete d'oro e molta fortuna.
Superstizioni varie
Alcuni comportamenti dei gatti venivano osservati dalle popolazioni, poiché si credeva che potessero segnalare le variazione meteorologiche.
Ad esempio, se il gatto faceva le capriole, ci sarebbe stato molto vento Se si strofinava spesso le orecchie, avrebbe piovuto.
Se all'inizio di una nuova situazione si incontrava un gatto,era un segno di disgrazie, liti e cambiamenti di tempo.
Il Birmano Secondo una leggenda, la razza discende da una antica popolazione di gatti sacri, ospiti nel tempio khmer di Lao-Tsunin. Durante un assalto al tempio, il gran sacerdote Kittah Mun-Ha venne ferito a morte da un bandito. Il suo fedele gatto Sinh di accucciò sull'uomo morente, rivolgendo lo sguardo alla divinità del tempio, la dea che presiede alla trasmigrazione delle anime Tsun-Kyan-Kse, rappresentata da una statua dorata con gli occhi di zaffiro. Mentre il gatto fissava la statua della dea, il suo mantello divenne dorato, gli occhi blu e quando si voltò verso la porta del tempio le sue zampe si tinsero di marrone, ad eccezzione dei piedi, che ancora poggiavano sul sacerdote, che rimazero bianco candido. Guidati dallo sguardo del gatto, i monaci si precipitarono a chiudere le porte di bronzo del tempio, salvandosi così dal saccheggio e dalla distruzione. Sinh non abbandonò il padrone e morì sette giorni dopo di lui. Quando i monaci si riunirono davanti alla dea per eleggere il successore di Mun-Ha videro accorrere tutti i gatti del tempio, trasformati a somiglianza di Sinh.
Maine coon Una leggenda lo vuole frutto di un impossibile amore tra un orsetto lavatore e un gatto selvatico delle foreste del Maine.
Norvegese delle foreste Secondo una leggenda due grandi gatti dal pelo candido e fluente trainavano il carro della dea nordica Freya, dea dell’amore e della fertilità. Era ritenuta perciò una razza sacra dal popolo vichingo.
Una curiosità sul Blu di Russia Inizialmente era conosciuto con diversi nomi, gatto di Arhangelsk (Arcangelo), blu maltese e blu di Spagna.
Manx Secondo una leggenda, il Manx è stato l’ultimo animale a salire a bordo dell’Arca prima del diluvio universale. Nella fretta del momento, Noè avrebbe però richiuso il portellone senza accorgersi del ritardatario, troncandone così la coda. Un’altra leggenda spiega la perdita della coda con la consuetudine dei soldati dell’armata di Filippo II di Spagna di tranciare le code ai gatti per ornare i loro elmi. Per risparmiare i propri figli da questo brutale rituale, una gatta avrebbe iniziato a mozzare con di denti le code dei gattini appena nati, generando così la prima stirpe di gatti a coda mozza. Una terza storia vuole la razza discendente dai gatti sopravvissuti al naufragio di un galeone spagnolo nel 1588 e arrivati a nuoto sulle rive dell’isola di Man, al largo della costa occidentale della Gran Bretagna.
Japanese bobtail Una leggenda narra che ai gattini venisse amputata la coda per evitare che crescendo si tramutassero in mostri.
Siamese Si narra che la coda ad uncino sfoggiata dai primi soggetti importati fosse utilizzata dalle principesse orientali per infilarvi gli anelli. Il gatto ripiegava quindi la coda sul dorso per evitare che cadessero. Un altro segno distintivo dei primi Siamesi era lo strabismo, caratteristica molto apprezzata in oriente. Secondo un’altra leggenda questi gatti erano ospitati nei templi, dove avevano il compito di custodire vasi preziosi. Per adempiere al loro dovere i gatti arrotolavano la coda intorno al vaso e lo fissavano incessantemente. Proprio da questo atteggiamento ne sarebbero derivati le code storte e gli occhi strabici.
Altre leggende... E curiosità.
Poiché il diavolo era ritenuto una creatura “nera” dentro i gatti neri furono perseguitati in quanto se era nera dentro era giusto che apparisse nera anche fuori.
I cavalieri templari nel corso dei processi che li coinvolsero, furono accusati di adorare un gatto demoniaco posto al centro delle loro riunioni...
Nella metà del XV secolo Gerolamo Visconti scrive di streghe accusate di entrare sotto forma di gatte nelle case dove dormono i bambini.
La tradizione francese di murare un gatto tra le pietre di una chiesa indicava in modo chiaro la vittoria del bene sul male.
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